Risosrse e "Sustainable Livelihood Approach"(Bozza da non citarsi senza il permesso esplicito dell'autrice: [email protected])Dott.ssa Francesca DeclichUniversità di UrbinoAbstractIntroduzione Molto spesso nelle ultime decadi le organizzazioni internazionali, gli organismi delle Nazioni Unite, le organizzazioni nate da Bretton Woods sono state accusate di proporre azioni di sviluppo e agire senza tener conto delle risorse umane e organizzative locali, ovvero di pianificare sovrapponendosi ai sistemi di sopravvivenza locali distruggendone i presupposti senza essere in grado di presentare in cambio prospettive di vita e sopravvivenza realizzabili. Nell'ambito della ricerca sulla lotta contro la povertà, sulla sostenibilità e sulle strategie di sopravvivenza (livelihood strategies) si è via via venuto affermando un metodo di analisi per la pianificazione e la realizzazione di programmi di sviluppo chiamato "sustainable livelihood framework", ovvero un quadro di riferimeno per la sopravvivenza sostenibile. Si tratta di una griglia di analisi dei fattori di un contesto di sviluppo che ne individua vari aspetti umani, sociali ed economici e delle strategie usate localmente per la sopravvivenza che può permettere di elaborare strategie di pianificazione per superare la povertà. Tramite questo sistema di analisi si cerca di ovviare al problema del travisamento dei sistemi di vita locali cercando invece di valorizzare tutte le caratteristiche di questi sistemi e sostenendo con progetti di sviluppo solo quei fattori senza i quali non ci può essere un salto nella qualità della vita delle popolazioni interessate. Ovviamente il sistema di analisi ha punti deboli e punti forti, ma si tratta in ogni caso di un'applicazione molto recente delle scienze sociali e umane (sociologia, antropologia, scienze dell'amministrazione, etc.) al tema della salvaguardia e protezione delle risorse locali della quale fanno uso organizzazioni internazionali tra i quali la FAO e l'UNDP, cooperazioni europee tra le quali il DFID e come Organismi non Governativi quali CARE, OXFAM ed altri.
Il SL framework è uno schema descrittivo e analitico applicabile nella pianificazione della lotta contro la povertà perché è utile per comprendere la povertà, i poveri e il loro ambiente. Secondo il quadro analitico si schematizza la popolazione povera come se: (1) avesse a disposizione 5 tipi di beni (assets) (fisici, umani, sociali, naturali e finanziari), (2) fronteggiasse vulnerabilità o sfide/minacce particolari in ogni contesto, (3) operasse in un ambiente di politiche, istituzioni e processi particolari. Secondo lo schema SL in questo contesto situazionale i poveri operano le proprie scelte sui risultati (outcomes) che desiderano nella vita e adottano strategie per cercare di raggiungere questi obiettivi. Pertanto il quadro di riferimento SL enumera un certo numero di risorse chiave di ogni comunità umana sulle quali si basa il loro sistema di strategie di sopravvivenza. Un sistema di sopravvivenza (livelihood) è definito come "le attività, i beni (assets) e l'accesso che determinano congiuntamente il sostentamento di un individuo o una household". In questo quadro i beni o risorse per la sopravvivenza da analizzare in dettaglio per ogni contesto sociale ed economico locale sono: · Capitale
umano (tra i quali rientra il livello di istruzione, la presenza di diversi
tipi di abilità pratiche e di mestiere e lo stato di salute dei
membri di una household) Il perseguimento della
"sopravvivenza" è composto di una ampio raggio di attività.
L'accesso ai beni e l'uso che se ne può fare sono mediati sia da
fattori sociali (relazioni sociali, istituzioni, organizzazioni) che da
orientamenti esogeni (come gli andamenti economici) e disastri (siccità,
malattie, allagamenti, pestilenze, etc).
L'approccio si caratterizza
per alcuni principi che non sono sempre presenti in altri tipi di pianificazione,
ma che sono particolarmente indispensabili nel caso che l'obiettivo delle
attività da svolgersi siano i poveri e il miglioramento delle loro
condizioni di vita. · La focalizzazione
sulla gente, ovvero mettere la gente - puttosto che le risorse che usano
o le istituzioni che servono - come questione prioritaria e riconoscere
la necessità di comprendere diversi gruppi sociali, con le loro
diverse forme di "sussistenza" e opportunità disponibili.
· Un approccio partecipativo e basato sulle risposte ottenute · Un approccio olistico perché combina le 5 aree di beni (assets) con le vulnerabilità della gente e le disponibilità dell'ambiente · Si costruisce sui punti di forza e non solo sui bisogni o i problemi La caratteristica
di questo approccio alla lotta contro la povertà è che si
basa sui punti di forza di un sistema di sopravvivenza e non sui bisogni.
I processi di pianificazione tradizionalmente tendono ad essere focalizzati
su bisogni o problemi i quali vengono "risolti" tramite il sostegno
dei dipartimenti governativi o del "welfare" perpetuando in
questo modo un approccio di dipendenza nei gruppi sociali coinvolti. · Promuove l'analisi di livelli micro e macro Si basa sulla comprensione dei legami tra decisioni di politiche, il modo in cui le organizzazioni e le istituzioni operano ma allo stesso tempo sulle attività a livello di household · Promuove
la partnership tra lo Stato, la società civile, il mondo degli
affari che siano locali, nazionali, regionali o internazionali.
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