1) L'importanza
strategica della conservazione ed uso sostenibile delle risorse biogenetiche
(RBG) e le sfide per la Comunità internazionale: quale qualificazione
giuridica? Quale modello di gestione? Quali istituzioni?: Modello multilaterale
e sovranazionale = RBG come patrimonio comune dell'umanità (art.
1, Intesa FAO 1983 sulle risorse fitogenetiche per l'alimentazione e
l'agricoltura; banche genetiche amministrate dal Gruppo consultivo sulla
ricerca agricola internazionale); modello unilaterale e nazionale =
RBG ricomprese nel principio della sovranità permanente sulle
risorse naturali (v. Ris. 3/91 Conferenza FAO annessa all'Intesa; art.
3 e art. 15(1)(5) Conv. Biodiversità 1992); modello bilaterale-plurilaterale-multilaterale
= RBG come interesse comune dell'umanità e sovranità condivisa
(common concern of humankind: v. preambolo CBD, art. 3(2)) Codice di
condotta FAO 1993 per la raccolta e il trasferimento del germoplasma
delle piante; preambolo Trattato FAO 2001 sulle risorse fitogenetiche
per l'alimentazione e l'agricoltura);
2) Il processo di
privatizzazione delle RBG: a) interessi commerciali privati: i diritti
di proprietà intellettuale (DPI) sulle RBG (i diritti del costitutore
di varietà vegetali e la Convenzione UPOV 1961; la protezione
delle invenzioni biotecnologiche e l'Accordo TRIPs dell'OMC); la biopirateria
e i diritti degli agricoltori e delle comunità locali ed indigene
(farmers' and indigenous rights); b) interessi statali: "nazionalizzazioni"
e divieti di accesso;
3) Gli strumenti
e le istituzioni rilevanti: a) la Convenzione sulla biodiversità
del 1992: gli obiettivi (art. 1) e gli strumenti necessari per il loro
raggiungimento; l'accesso alle risorse genetiche secondo la Convenzione
(art. 15): il previo consenso informato all'esportazione di risorse
biogenetiche come principio di carattere non assoluto, spec. illiceità
di un rifiuto sistematico dell'accesso (art. 15(2)); accesso alle risorse
genetiche: quale qualificazione? Diritto? In realtà, legittima
aspettativa degli Stati; tale aspettativa affievolisce il carattere
assoluto del principio della sovranità permanente (diritto di
negare l'accesso = diritto affievolito) ma non può pregiudicare
il riconoscimento del diritto alla ripartizione equa dei vantaggi derivanti
dallo sfruttamento delle risorse biogenetiche (cfr. art. 15(7)); forme
di condivisione dei benefici: accesso alle e trasferimento di tecnologie
(cfr. art. 16 CBD), spec. alle/di biotecnologie (art. 19), a condizioni
eque; la contrattazione privata (i contratti di bioprospezione ex art.
15(4) CBD e l'esempio dell'accordo Merck-INBio); la tutela delle conoscenze
e pratiche indigene rilevanti per la conservazione della biodiversità
(art. 8(j) CBD) e il progetto UNESCO sulla tutela del patrimonio culturale
intangibile; la CBD e i DPI, spec. brevetti su risorse genetiche: l'art.
16 della CBD quale conferma della liceità dei DPI sulle risorse
genetiche (o meglio, sui prodotti derivati da queste);
4) b) Il sistema
commerciale multilaterale (OMC) e gli strumenti per la protezione della
proprietà intellettuale: regole e principi fondamentali del sistema
OMC, accesso alle RBG e trasferimento di tecnologie; la sempre maggiore
similarità tra diritti del costitutore di varietà vegetali
e brevetti (revisione della Convenzione UPOV del 1991: erosione del
privilegio dell'agricoltore e dell'eccezione della ricerca); la brevettabilità
genetica e delle invenzioni biotecnologiche ai sensi dell'Accordo TRIPs
(brevetti = esclusione del privilegio e dell'eccezione): l'art. 27 TRIPs,
l'esclusione dalla brevettabilità delle invenzioni contrarie
alla moralità pubblica e all'ordine pubblico (27(2)), ivi comprese
le invenzioni dannose per l'ambiente), la facoltà di escludere
anche i vegetali e gli animali (eccetto i microrganismi) e i procedimenti
essenz. biologici per la produzione di vegetali ed animali, a patto
che gli Stati proteggano le varietà vegetali attraverso i brevetti,
o un efficace sistema di protezione sui generis, o una combinazione
dei due (art. 27(3)(b)); riesame infruttuoso dell'art. 27(3)(b) da parte
del Consiglio TRIPs nel 1999; il TRIPs legittima la brevettabilità
delle risorse genetiche, anche se la (probabilmente voluta) mancata
disciplina specifica dei brevetti biotecnologici autorizza molteplici
interpretazioni, nessuna controversia fino ad oggi; il TRIPs si disinteressa
delle altre problematiche legate alla brevettabilità delle risorse
genetiche (accesso tramite PIC, condivisione dei benefici) e anche di
quello fondamentale della protezione delle conoscenze e pratiche indigene;
marginalizzazione dell'Organizzazione mondiale della proprietà
intellettuale (OMPI), relegata ad un ruolo meramente tecnico di studio
e supervisione; quale portata del principio dell'art. 16(5) della CBD
secondo cui i DPI devono supportare e non contrastare il raggiungimento
degli obiettivi della Convenzione?; Potere di attrazione del diritto
OMC: dovuto alle ambiguità della CBD e alla lentezza del processo
di attuazione della Convenzione, oltre che ai dubbi sull'effettività
del regime: 180 Stati Parti ma mancata ratifica della CBD da parte USA
+ mancati trasferimenti di tecnologie = nessuno ai sensi della Convenzione;
rapporto UNCTAD sec. cui 2/3 dei trasferimenti Nord-Sud avviene tra
società madre e filiali;
5) c) Lo sviluppo
da parte della FAO di un sistema multilaterale di accesso e ripartizione
dei benefici: il Sistema globale sulle risorse fitogenetiche: la cornice
istituzionale (Commissione sulle risorse genetiche per l'alimentazione
e l'agricoltura) e la cornice legale (dall'Intesa del 1983 - 113 Stati
aderenti - al Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per
l'alimentazione e l'agricoltura, Roma, novembre 2001); principali caratteristiche
del Trattato;
6) d) La prassi
nazionale e regionale:
- Legge modello dell'Organizzazione per l'Unità Africana del
2000: sistema severo di accesso, che prevede il previo consenso informato
sia del Governo che delle comunità autoctone interessate (autorizzazione
scritta); l'autorizz. fisserà anche l'ammontare dei profitti
a vantaggio dello Stato fornitore che serviranno per finanziare progetti
elaborati dalle comunità locali ed aventi finalità di
sviluppo, conservazione e uso sostenibile delle risorse genetiche agricole;
riconoscimento del privilegio dell'agricoltore e dell'eccezione della
ricerca # diverso approccio dell'Organizz. africana della proprietà
intellettuale: revisione dell'Accordo di Bangui del 1998 allineata sul
nuovo sistema UPOV ad opera di 15 Paesi africani francofoni, per ora
ratificato solo dal Camerun; sistemi ancora più restrittivi rispetto
all'OUA sono stati istituiti dal Patto Andino nel 1996 e spec. dall'Associazione
sud-asiatica di cooperazione regionale: il sistema del marzo 1999 dispone
il divieto di trasferimento di risorse fitogenetiche ai Paesi non membri
e il libero scambio a fini di ricerca tra gli Stati membri (Pakistan,
Maldive, India, Nepal, Bangladesh, Sri Lanka, Bhoutan);
- USA: legislazione liberale almeno per quanto riguarda i DPI: + di
7.000 brevetti biotech al 1997; accesso altrettanto liberale?;
- Europa: Convenzione sul brevetto europeo (art. 53 e interpretazione
estensiva dell'UEB); direttiva 98/44/CE; "i vegetali e gli animali
sono brevettabili se l'eseguibilità tecnica dell'invenzione non
è limitata a una varietà vegetale o ad una razza animale
determinata" (art. 4(2));
7) Soluzioni possibili
e prospettive:
- regole internazionali sul conflitto tra regimi convenzionali (CBD#TRIPs)
insoddisfacenti e forse non necessarie;
- approccio razionale dell'individuazione dei punti di contatto tra
i diversi regimi: es. strumento della licenza obbligatoria per il trasferimento
di tecnologie ex art. 30 TRIPs (v. anche art. 66);
- il sistema multilaterale FAO quale modello ideale per la conservazione
ed uso sostenibile delle più importanti risorse genetiche, FAO
quale amministratore fiduciario dei diritti sovrani degli Stati sulle
risorse genetiche per conto della Comunità internazionale, nell'interesse
dell'umanità ed a tutela dei diritti delle generazioni future;
le prospettive del sistema (es. quale partecipazione da parte degli
Stati? Quale equilibrio per le questioni sensibili relative alla proprietà
intellettuale e agli interessi commerciali?)
- soluzioni contrattuali-privatistiche.