Accesso alle risorse biogenetiche e commercio internazionale

Dott. Riccardo Pavoni

Università di Siena

Abstract

1) L'importanza strategica della conservazione ed uso sostenibile delle risorse biogenetiche (RBG) e le sfide per la Comunità internazionale: quale qualificazione giuridica? Quale modello di gestione? Quali istituzioni?: Modello multilaterale e sovranazionale = RBG come patrimonio comune dell'umanità (art. 1, Intesa FAO 1983 sulle risorse fitogenetiche per l'alimentazione e l'agricoltura; banche genetiche amministrate dal Gruppo consultivo sulla ricerca agricola internazionale); modello unilaterale e nazionale = RBG ricomprese nel principio della sovranità permanente sulle risorse naturali (v. Ris. 3/91 Conferenza FAO annessa all'Intesa; art. 3 e art. 15(1)(5) Conv. Biodiversità 1992); modello bilaterale-plurilaterale-multilaterale = RBG come interesse comune dell'umanità e sovranità condivisa (common concern of humankind: v. preambolo CBD, art. 3(2)) Codice di condotta FAO 1993 per la raccolta e il trasferimento del germoplasma delle piante; preambolo Trattato FAO 2001 sulle risorse fitogenetiche per l'alimentazione e l'agricoltura);

2) Il processo di privatizzazione delle RBG: a) interessi commerciali privati: i diritti di proprietà intellettuale (DPI) sulle RBG (i diritti del costitutore di varietà vegetali e la Convenzione UPOV 1961; la protezione delle invenzioni biotecnologiche e l'Accordo TRIPs dell'OMC); la biopirateria e i diritti degli agricoltori e delle comunità locali ed indigene (farmers' and indigenous rights); b) interessi statali: "nazionalizzazioni" e divieti di accesso;

3) Gli strumenti e le istituzioni rilevanti: a) la Convenzione sulla biodiversità del 1992: gli obiettivi (art. 1) e gli strumenti necessari per il loro raggiungimento; l'accesso alle risorse genetiche secondo la Convenzione (art. 15): il previo consenso informato all'esportazione di risorse biogenetiche come principio di carattere non assoluto, spec. illiceità di un rifiuto sistematico dell'accesso (art. 15(2)); accesso alle risorse genetiche: quale qualificazione? Diritto? In realtà, legittima aspettativa degli Stati; tale aspettativa affievolisce il carattere assoluto del principio della sovranità permanente (diritto di negare l'accesso = diritto affievolito) ma non può pregiudicare il riconoscimento del diritto alla ripartizione equa dei vantaggi derivanti dallo sfruttamento delle risorse biogenetiche (cfr. art. 15(7)); forme di condivisione dei benefici: accesso alle e trasferimento di tecnologie (cfr. art. 16 CBD), spec. alle/di biotecnologie (art. 19), a condizioni eque; la contrattazione privata (i contratti di bioprospezione ex art. 15(4) CBD e l'esempio dell'accordo Merck-INBio); la tutela delle conoscenze e pratiche indigene rilevanti per la conservazione della biodiversità (art. 8(j) CBD) e il progetto UNESCO sulla tutela del patrimonio culturale intangibile; la CBD e i DPI, spec. brevetti su risorse genetiche: l'art. 16 della CBD quale conferma della liceità dei DPI sulle risorse genetiche (o meglio, sui prodotti derivati da queste);

4) b) Il sistema commerciale multilaterale (OMC) e gli strumenti per la protezione della proprietà intellettuale: regole e principi fondamentali del sistema OMC, accesso alle RBG e trasferimento di tecnologie; la sempre maggiore similarità tra diritti del costitutore di varietà vegetali e brevetti (revisione della Convenzione UPOV del 1991: erosione del privilegio dell'agricoltore e dell'eccezione della ricerca); la brevettabilità genetica e delle invenzioni biotecnologiche ai sensi dell'Accordo TRIPs (brevetti = esclusione del privilegio e dell'eccezione): l'art. 27 TRIPs, l'esclusione dalla brevettabilità delle invenzioni contrarie alla moralità pubblica e all'ordine pubblico (27(2)), ivi comprese le invenzioni dannose per l'ambiente), la facoltà di escludere anche i vegetali e gli animali (eccetto i microrganismi) e i procedimenti essenz. biologici per la produzione di vegetali ed animali, a patto che gli Stati proteggano le varietà vegetali attraverso i brevetti, o un efficace sistema di protezione sui generis, o una combinazione dei due (art. 27(3)(b)); riesame infruttuoso dell'art. 27(3)(b) da parte del Consiglio TRIPs nel 1999; il TRIPs legittima la brevettabilità delle risorse genetiche, anche se la (probabilmente voluta) mancata disciplina specifica dei brevetti biotecnologici autorizza molteplici interpretazioni, nessuna controversia fino ad oggi; il TRIPs si disinteressa delle altre problematiche legate alla brevettabilità delle risorse genetiche (accesso tramite PIC, condivisione dei benefici) e anche di quello fondamentale della protezione delle conoscenze e pratiche indigene; marginalizzazione dell'Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (OMPI), relegata ad un ruolo meramente tecnico di studio e supervisione; quale portata del principio dell'art. 16(5) della CBD secondo cui i DPI devono supportare e non contrastare il raggiungimento degli obiettivi della Convenzione?; Potere di attrazione del diritto OMC: dovuto alle ambiguità della CBD e alla lentezza del processo di attuazione della Convenzione, oltre che ai dubbi sull'effettività del regime: 180 Stati Parti ma mancata ratifica della CBD da parte USA + mancati trasferimenti di tecnologie = nessuno ai sensi della Convenzione; rapporto UNCTAD sec. cui 2/3 dei trasferimenti Nord-Sud avviene tra società madre e filiali;

5) c) Lo sviluppo da parte della FAO di un sistema multilaterale di accesso e ripartizione dei benefici: il Sistema globale sulle risorse fitogenetiche: la cornice istituzionale (Commissione sulle risorse genetiche per l'alimentazione e l'agricoltura) e la cornice legale (dall'Intesa del 1983 - 113 Stati aderenti - al Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l'alimentazione e l'agricoltura, Roma, novembre 2001); principali caratteristiche del Trattato;

6) d) La prassi nazionale e regionale:
- Legge modello dell'Organizzazione per l'Unità Africana del 2000: sistema severo di accesso, che prevede il previo consenso informato sia del Governo che delle comunità autoctone interessate (autorizzazione scritta); l'autorizz. fisserà anche l'ammontare dei profitti a vantaggio dello Stato fornitore che serviranno per finanziare progetti elaborati dalle comunità locali ed aventi finalità di sviluppo, conservazione e uso sostenibile delle risorse genetiche agricole; riconoscimento del privilegio dell'agricoltore e dell'eccezione della ricerca # diverso approccio dell'Organizz. africana della proprietà intellettuale: revisione dell'Accordo di Bangui del 1998 allineata sul nuovo sistema UPOV ad opera di 15 Paesi africani francofoni, per ora ratificato solo dal Camerun; sistemi ancora più restrittivi rispetto all'OUA sono stati istituiti dal Patto Andino nel 1996 e spec. dall'Associazione sud-asiatica di cooperazione regionale: il sistema del marzo 1999 dispone il divieto di trasferimento di risorse fitogenetiche ai Paesi non membri e il libero scambio a fini di ricerca tra gli Stati membri (Pakistan, Maldive, India, Nepal, Bangladesh, Sri Lanka, Bhoutan);
- USA: legislazione liberale almeno per quanto riguarda i DPI: + di 7.000 brevetti biotech al 1997; accesso altrettanto liberale?;
- Europa: Convenzione sul brevetto europeo (art. 53 e interpretazione estensiva dell'UEB); direttiva 98/44/CE; "i vegetali e gli animali sono brevettabili se l'eseguibilità tecnica dell'invenzione non è limitata a una varietà vegetale o ad una razza animale determinata" (art. 4(2));

7) Soluzioni possibili e prospettive:
- regole internazionali sul conflitto tra regimi convenzionali (CBD#TRIPs) insoddisfacenti e forse non necessarie;
- approccio razionale dell'individuazione dei punti di contatto tra i diversi regimi: es. strumento della licenza obbligatoria per il trasferimento di tecnologie ex art. 30 TRIPs (v. anche art. 66);
- il sistema multilaterale FAO quale modello ideale per la conservazione ed uso sostenibile delle più importanti risorse genetiche, FAO quale amministratore fiduciario dei diritti sovrani degli Stati sulle risorse genetiche per conto della Comunità internazionale, nell'interesse dell'umanità ed a tutela dei diritti delle generazioni future; le prospettive del sistema (es. quale partecipazione da parte degli Stati? Quale equilibrio per le questioni sensibili relative alla proprietà intellettuale e agli interessi commerciali?)
- soluzioni contrattuali-privatistiche.